HHCPM: cos'è, effetti e dove è legale

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Di quando in quando nel panorama dei neocannabinoidi semisintetici legali, o forse è meglio dire ...legali per un po', compaiono nuove molecole, sempre simili al THC, dagli effetti simili, che hanno vita breve.

Uno di questi era il THCJD. Ora tocca al neocannabinoide HHCPM.

l'HHCPM è una molecola semi-sintetica, parente stretta di THC, HHC e HHCP, ma con una struttura ancora più modificata e un effetto più prolungato.

È l’ennesima evoluzione della chimica ispirata alla cannabis: affascinante, controversa, ancora poco conosciuta e che - inevitabilmente - sarà presto regolamentata. 

Immagine: Il Mago di Weedzard cerca dove l'HHMPC è legale in Italia

 

Cos’è l’HHCPM

L’HHCPM (Hexahydrocannabiphorol Monomethyl Ether, in italiano viene un nome lunghissimo e quasi impronunciabile) è un cannabinoide semi-sintetico che si può ottenere sia dal THC sia dal CBD, oggi ottenuto in larga parte dal CBD della canapa legale.

Nasce da processi chimico-fisici di idrogenazione e metilazione che modificano la struttura della molecola, rendendola più stabile e più affine ai recettori del sistema endocannabinoide.

In altre parole: se il THC è la molecola “simile” naturale, e l’HHC la sua versione più stabile, l’HHCPM è una forma ulteriormente modificata, progettata per ottenere effetti più forti e più duraturi, almeno questa è la promessa commerciale. 

Come nasce e da cosa deriva

Il percorso chimico parte, dicevamo, dal CBD, che viene trasformato prima in HHC, poi in HHCP e infine in HHCPM.

L’aggiunta di un gruppo metossilico (-OCH₃) cambia la forma della molecola e la sua interazione con i recettori CB1 e CB2, rendendo l’HHCPM particolarmente potente e lipofilo ("amante dei grassi", capace di legarsi ai tessuti grassi e restare più a lungo nel corpo).

Questa modifica ne aumenta la stabilità e prolunga l’effetto nel tempo, anche se gli studi su sicurezza e metabolismo sono ancora scarsi.

Effetti dell’HHCPM

Le esperienze raccolte online e i primi test di laboratorio descrivono l’HHCPM come un cannabinoide molto potente e duraturo. Gli effetti segnalati includono:

  • Euforia intensa e prolungata;
  • Rilassamento corporeo profondo e sensazione di calma;
  • Alterazioni sensoriali e percezione amplificata;
  • Riduzione della concentrazione e rallentamento dei riflessi;
  • In alcuni casi, ansia o sonnolenza a dosi elevate.

La maggiore affinità con i recettori CB1 spiega la sua forza d’azione, ma anche i potenziali effetti indesiderati.

Attenzione! È una molecola di laboratorio, quindi il suo profilo tossicologico non è ancora ben conosciuto.

HHCPM, HHC e HHCP: cosa cambia

La differenza sta nei dettagli chimici, ma con effetti concreti:

  • HHC: versione idrogenata del THC, con effetti simili ma più dolci e brevi;
  • HHCP: aggiunge una catena propilica che ne aumenta la potenza e la durata;
  • HHCPM: aggiunge un gruppo metilico che potenzia la lipofilia, prolungando l’effetto e la permanenza nel corpo.

In sintesi: THC → HHC → HHCP → HHCPM. Ogni passaggio rende la molecola più stabile, più persistente e più intensa negli effetti.

Dove è legale l'HHCPM?

Escludiamo dalla legalità tutte le nazioni in cui è vietato il THC e dove la legge vieta tutte le molecoli simili a quelle vietate. Questo significa che è vietato in quasi tutte le nazioni europee. Giusto in Olanda è consentita la vendita di cannabinoidi semisintetici, mentre in UK la situazione è simile a quella italiana. 

Quanto all'Italia..."si e no" è la risposta giusta. Tutte le nuove molecole simili alle molecole vietate arrivano sul mercato come innovazione. In Italia vige la legge che si basa sulla tabella delle sostanze vietate, e finché la molecola HHCPM non entra in tabella non è illegale. 

Tuttavia, è anche vero che molecole "simili" a quelle illegali sono da considerarsi illegali. 

Abbiamo visto più volte in Italia verificarsi la stessa situazione per le nuove molecole sintetiche: nel giro di qualche settimana o qualche mese al massimo il legislatore aggiungerà la molecola all'elenco delle sostanze vietate e la sua legalità in Italia morirà sul posto. 

Nel frattempo, alcuni venditori italiani potrebbero proporre l'HHCPM, sfruttando la finestra di opportunità su una zona grigia legislativa che per il momento è ancora aperta. Ma...ne vale la pena?

Rischi e considerazioni

Ne vale la pena, dicevamo? Intanto l’HHCPM, come tutti i neocannabinoidi, è una molecola di laboratorio e il suo impatto reale sull’organismo umano non è ancora noto. Le principali criticità:

  • Mancanza di studi clinici e dati tossicologici;
  • Rischio di impurità o contaminanti nella sintesi;
  • Effetti collaterali potenziali come ansia, tachicardia, disorientamento;
  • Interazioni sconosciute con altri farmaci o cannabinoidi.

Anche se oggi l’HHCPM si può trovare in circolazione, ciò non ne garantisce la sicurezza d’uso. Legale (o più precisamente "semilegale") non significa automaticamente “sicuro”.

Conclusione

L’HHCPM rappresenta una nuova frontiera dei cannabinoidi di sintesi: più stabile, più potente e più duraturo rispetto a HHCP e HHC. Ma è anche un territorio inesplorato, privo di studi clinici e con rischi ancora poco chiari. 

Se in generale essere curiosi e provare è intelligente, prendersi del tempo e aspettare le ricerche o attendere la decisione del legislatore è decisamente più saggio, utile e conveniente. 

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Weedzard Cannabis Light

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