CBD e esame del capello della patente
La cannabis legale e i prodotti contenenti CBD sono di libera vendita ed è possibile acquistarli negli shop dedicati oppure online. La preoccupazione che avvolge un consumatore di CBD nel momento della comunicazione del risultato di un test tossicologico del capello per motivi lavorativi o legali si trasforma in ansia, agitazione, paranoia e dubbi.
Riguardo a CBD e test del capello, è bene dire subito che il cannabidiolo non ha effetti psicotropi né droganti. Non è inserito nell'elenco delle sostanze stupefacenti; non è rilevato dai test tossicologici. Ma...il THC si, quindi occhio quando collezioni canapa legale!
Immagine: analisi in corso
Cos'è il test del capello?
E' un test tossicologico specifico che rileva la presenza di sostanze illegali nel capello, che cresce in ragione di circa 1cm al mese. Diventa così possibile andare a rintracciare nel passato l'eventuale uso/abuso di sostanze. Con un po' di matematica, si può affermare che su un capello di 12 centimetri è marcato un intero anno di consumi.
Può anche rilevare eventuali periodi di astinenza o di minore uso. Il test è particolarmente affidabile anche quando i metaboliti della sostanza si smaltiscono e non se ne trova più traccia nel sangue né nelle urine.
Come gli altri test tossicologici, anche il test del capello si utilizza spesso, quando necessario, nel contesti legali o di indagine medico-legale. Tipicamente, le forze dell'ordine possono disporre il test per valutare l'effettivo stato di alterazione di una persona relativamente al momento in cui è avvenuto il fatto, con conseguenze sulla patente di guida.
Si usa ampiamente, come gli altri test, anche in contesti professionali. Operatori di macchinari "a rischio", dove l'attenzione massima è necessaria, come muletti e macchinari pesanti per l'industria. Ed è comune anche nei percorsi di riabilitazione delle comunità e dei centri dedicati.
Come funziona il test?
Comincia tutto con un colpo di forbice per il prelievo. Si, ti tagliano effettivamente una ciocca di capelli per fare il test. Ne viene utilizzata solo mezza quantità, che entra nel processo di analisi. La metà rimanente viene analizzata solo in caso di risultato positivo come conferma e controllo.
La traccia del consumo rimane perchè il bulbo pilifero sano è costantemente irrorato dal flusso sanguigno. Infatti, molti rimedi venduti come anticalvizie contengono stimolanti come la caffeina e la capsaicina (la molecola che rende piccante il peperoncino), che vanno a stimolare l'afflusso di sangue al cuoio capelluto e quindi al bulbo pilifero.
Con l'assunzione di una sostanza, quest'ultima comincia a circolare per il flusso sanguigno. Il sangue, "arricchito" della sostanza assunta, arriva fino ai follicoli del capello e lì lascia traccia indelebile.
CBD, THC e analisi tossicologiche
Il CBD non è una sostanza psicotropa e non è inserita nelle sostanze stupefacenti. Come tale, il test del capello della patente (come gli altri) non lo ricerca e quindi non risulta nelle analisi del sangue, delle urine e del capello.
Il THC invece si. Come abbiamo visto dettagliatamente nell'articolo dedicato al cannabidiolo e patente di guida, sappiamo che la cannabis legale ha percentuale di THC fissata allo 0,5% e viene rapidamente processata e smaltita dal corpo umano.
Bisogna essere certi di non utilizzare prodotti contaminati da eccessivo THC, che invece è inserito nell'elenco delle sostanze stupefacenti e viene rilevato dai test.
Questo perchè una assunzione regolare, abbondante ed eccessiva di cannabis light, per quanto rispettosa delle soglie massime della sostanza vietata, potrebbe portare a una lenta accumulazione di THC nei tessuti, che in ultima analisi e in casi estremi potrebbe effettivamente risultare dalle analisi. In questi casi è bene ridurre o terminare del tutto l'assunzione di cannabis light 30 giorni (o almeno due settimane) prima del test.
È doveroso quindi assicurarsi di acquistare un prodotto conforme alla legge vigente. Collezionare canapa ed estratti prodotti da aziende serie, certificate ed affidabili dà la ragionevole certezza morale di non trovarsi nelle mani del parrucchiere in divisa.
Il fumo passivo può compromettere l'esito?
C'è chi colleziona canapa light e chi invece assume marijuana; cosa succede se i due si trovano nella stessa stanza, ognuno alle prese con la sua nuvoletta bianca?
Si, la contaminazione passiva è possibile, anche se le sostanze provenienti dall'interno si fissano nel capello in maniera diversa dai contaminanti esterni. Se comunque le quantità tendono ad essere basse, è improbabile che un'esposizione passiva renda positivo un soggetto ad un esame del capello per una sostanza presente in minima quantità (in questo caso, il THC).
Quindi non c'è problema a stare in compagnia di consumatori di canapa vietata in Italia, anche in inverno quando si è chiusi in casa, avendo l'accortezza di non farlo sistematicamente ogni sera.
Il fumo passivo occasionale generalmente non lascia tracce, ma se per un anno a fila ci si chiude in un monolocale senza finestre sulle coste ghiacciate della Siberia in compagnia di Bob Marley, Snoop Dogg e con la miniera sotto casa riempita di Amnesia Haze, non si può avere la certezza che l'esito sia favorevole.
Conclusioni
Il CBD non risulta nel test del capello della patente. Per tutelarsi al meglio ed evitare problemi con l'esame del capello è opportuno verificare la qualità del prodotto ed acquistare da aziende affidabili, competenti e che lavorano nel pieno rispetto della legge, come noi di Weedzard. Un prodotto non conforme e che non rispetta le soglie stabilite dalla legge può compromettere l'esito del test.
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