Il CBD può curare il reflusso?

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"Cucchiai di bicarbonato! Datemi un barile di bicarbonato!" - così inizia Il Mago di Weedzard quando ha bruciore di stomaco, poi prosegue - "Oppure portatemi una damigiana del mio olio CBD, che è anche meglio!"

Si, perché quella fastidiosa fiammata che risale dallo stomaco ha un nome: reflusso gastrico. E con il reflusso gastroesofageo non c'è molto da fare se non rivolgersi al medico curante per un buon gastroprotettore, oppure i rimedi della nonna...

...oppure prendere in considerazione il CBD che, oltre ad avere la lunga lista di proprietà benefiche che conosciamo molto bene, potrebbe essere un alleato sorprendente anche contro il reflusso.

Vediamo più nel dettaglio. 

interpretazione artistica del Mago di Weedzard che spegne un incendio con estintore al CBD..!

Immagine: interpretazione artistica del Mago di Weedzard che spegne un incendio con estintore al CBD..!

 

Cos’è il reflusso gastroesofageo?

Il reflusso gastroesofageo, o MRGE, è quel fastidioso disturbo che può farci passare giorni interi a cercare sollievo da quel bruciore al petto, che sale dallo stomaco fino alla gola.

Per quanto non sia percepito come un problema vero e proprio (perchè in fondo non è invalidante nè impedisce di fare cose, almeno nelle fasi iniziali), è senza dubbio fastidioso. 

La prima causa organica del reflusso gastroesofageo è semplice: il contenuto dello stomaco, ricco di acido gastrico, esce dallo stomaco e procede in direzione contraria, risalendo nell’esofago. L'acido gastrico, specialmente a digiuno, può arrivare a PH 1.5-2.5, che è più acido dell'aceto e pari al succo di limone. 

Da' immediatamente sensazione di bruciore quando tocca le mucose e i tessuti che non siano dello stomaco. Risalendo per l'esofago è spiegata la sensazione di bruciore al petto, a metà della trachea, e a volte fino in gola.  

Nella maggior parte dei casi, questo è a sua volta causato dalla perdita di funzionalità della valvola tra stomaco ed esofago che non si chiude correttamente e permette al cibo e all’acido di risalire: la famosa ernia fatale.

È un fastidio che può essere occasionale, ma quando diventa cronico, la vita quotidiana può davvero diventare difficile. 

Sintomi e cause del reflusso

Come faccio ad accorgermi del reflusso? I sintomi principali del reflusso gastroesofageo includono il bruciore di stomaco (pirosi), che può essere percepito come una sensazione di calore o acidità che risale dallo stomaco verso la gola.

E' simile, per molte persone, alla classica acidità che arriva dopo quei pantagruelici pasti che accompagnano ogni occasione di festa nella nostra penisola. 

Oltre al bruciore simile all'acidità, ci sono altri segnali da tenere d'occhio.

Occasionale rigurgito acido, che si verifica quando il cibo o i liquidi risalgono nell’esofago e nella bocca, dolore toracico, difficoltà a deglutire.

I principali fattori scatenanti?

Le cose più gustose, naturalmente: cibi piccanti, grassi, cioccolato, birra, caffeina. Anche l'immancabile stress è un fattore cruciale.

Se non trattato, il reflusso può evolvere in condizioni più gravi come l’esofagite o altre complicazioni. 

Il CBD funziona contro il reflusso?

Il CBD potrebbe effettivamente essere un aiuto a gestire meglio il reflusso gastroesofageo.

Come funziona? Entrano in gioco principalmente le due proprietà principali: anti-infiammatoria e antispasmodica.

La componente antinfiammatoria del CBD può essere di aiuto nel ridurre la sensazione di bruciore delle mucose attaccate dagli acidi dello stomaco. La proprietà antispasmodica può aiutare il rilassamento naturale della valvola esofagea, migliorando la funzionalità della barriera tra lo stomaco e l’esofago.

Inoltre, il CBD può modulare la produzione di acido gastrico, prevenendo il suo ritorno nell’esofago.

In altre parole, il CBD aiuta a calmare l'infiammazione, ridurre i crampi e il dolore associato, agendo in modo delicato sul corpo, senza gli effetti collaterali indesiderati, essendo una molecola antica, ben collaudata e conosciuta. 

Modificare la dieta è il requisito fondamentale per placare il reflusso

Il CBD può essere un valido aiuto, ma non dimentichiamo che l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel controllo del reflusso.

Evitare cibi grassi, piccanti e bevande alcoliche è essenziale.

Inoltre, mangiare in modo regolare e non troppo abbondante può evitare che lo stomaco produca acidi in eccesso.

Mangiare porzioni più piccole durante il giorno e cercare di non mangiare prima di andare a letto sono tutte pratiche che possono fare una grande differenza nel trattamento del reflusso.

L’integrazione del CBD, quindi, non deve essere vista come un rimedio unico, ma come parte di una strategia complessiva di gestione del reflusso, che include anche una dieta bilanciata e abitudini sane.

Gli studi scientifici su CBD e reflusso

Gli studi su CBD e reflusso gastroesofageo sono ancora relativamente nuovi, ma le ricerche disponibili sono promettenti.

Un importante studio del 2021 è questo: “Cannabidiol (CBD) Use in Type 2 Diabetes: A Case Report. Lo studio sul CBD e diabete di tipo 2 è stato condotto da ricercatori delle Università del New Jersey, Tennessee e di alcuni ospedali nordamericani. La ricerca ha dimostrato l'efficacia del CBD nel trattamento dei disturbi gastrointestinali, compreso il reflusso.

Gli autori: Adenusi, Magacha, Nwaneki, Asifat e Annor sostengono che il CBD riduce l'infiammazione e modula l’attività muscolare, contribuendo a mantenere la funzionalità della valvola esofagea, riducendo la probabilità di reflusso acido.

 In conclusione, l’uso di CBD come trattamento complementare per il reflusso potrebbe essere una strategia promettente.

Altri studi interessanti dimostrano come il CBD possa ridurre la produzione di acido gastrico e migliorare il transito dei cibi nell'esofago. Il CBD effettivamente modula la risposta del sistema nervoso e può prevenire l'acidità e il dolore tipici del reflusso.

 

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L'integrazione del CBD, quindi, non solo allevierebbe i sintomi ma potrebbe favorire anche il benessere gastrointestinale nel lungo periodo.

Uno studio del 2005 condotto da Massa, Storr e Lutz, pubblicato sul Journal of Molecular Medicine, ha evidenziato come l’attivazione dei recettori CB1 nel tratto gastrointestinale possa influenzare funzioni chiave come la secrezione gastrica, lo svuotamento dello stomaco e la motilità intestinale.

In condizioni patologiche, il sistema endocannabinoide sembra svolgere un ruolo protettivo contro infiammazioni e danni ai tessuti. Quindi si, secondo gli studi il cannabidiolo ha un potenziale per facilitare il trattamento del fastidioso MRGE (MRGE è l'acronimo internazionale per il reflusso).

Considerazioni finali

In conclusione, il CBD sembra offrire un valido supporto nel trattamento del reflusso gastroesofageo, riducendo l'infiammazione e migliorando la funzionalità esofagea. Se combinato con modifiche nello stile di vita e nella dieta, il CBD può essere un alleato efficace per chi soffre di reflusso.

Come sempre è fondamentale consultare il proprio medico prima di intraprendere qualsiasi trattamento, anche naturale, per garantire che sia sicuro e adatto alle proprie esigenze. 

 

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AUTORE

Mario Pentelli

Canapa light, che passione! Mario Pentelli ha lavorato nel marketing digitale per 15 anni; è però con la canapa legale che ha coronato il suo sogno di scrivere a livello professionale. Autore del primo sito di recensioni CBD in Italia. Collabora con Weedzard dal 2020 e ha fatto amicizia con Il Mago fin dal primo giorno.
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