Come coltivare cannabis light in casa
La canapa legale è stata una rivoluzione e in tanti cominciano a coltivare cannabis light per conto proprio. Ma ne vale davvero la pena?
La canapa light è ormai stata sdoganata. I pregiudizi di un tempo, anche grazie a una legislazione che ne consente l'uso e la coltivazione, non trovano infatti più spazio: il numero di persone che ne fa uso è in costante aumento e gli introiti del comparto raggiungono cifre da capogiro. Tra l'altro, coltivare cannabis light è oggi una reale possibilità, a patto di saperlo fare e di conoscere esattamente quali potrebbero essere i rischi.
La normativa in materia, infatti, è ancora abbastanza stringente e sebbene vi permetta di coltivare canapa light outdoor o indoor, per evitare ogni tipo di problema con le forze dell'ordine dovrete affidarvi a semi di canapa light certificati dall'Unione Europea. E, ovviamente, intendervi almeno un po' di coltivazione di canapa, a cominciare dall'illuminazione necessaria, per finire ai tempi di raccolta. Detto ciò, coltivare canapa light è fattibile, anche se non sempre rappresenta il miglior modo per beneficiare del CBD.
Ma se proprio avete l'istinto del contadino, vediamo come coltivare cannabis light senza rischi e senza commettere errori fatali.
Coltivare cannabis light è legale?
Come dicevamo, coltivare cannabis light legalmente è assolutamente fattibile, a patto che i semi provengano da piante con basso tasso di THC. Quella che potete produrre, infatti, è la canapa legale, quella a tasso di CBD variabile, ma con una percentuale di THC sempre attestata sotto il limite consentito dalla legge. In questo modo le vostre piante non supereranno il limite tassativo di 0,6% di THC e tutto filerà liscio.
In questo caso, non solo potrete produrvi la vostra riserva personale, ma non avrete nemmeno bisogno di alcuna autorizzazione per coltivare canapa, in casa o nel retro della casa di campagna dei vostri genitori. Quello che dovete sapere, però, è che le piante saranno in tutto e per tutto identiche a quella della normale marijuana, quindi soprattutto nel caso abbiate dei vicini curiosi e maldisposti, un controllo da parte delle forze dell'ordine è sempre una possibilità.
In questo caso, assicuratevi di avere a disposizione tutta la documentazione concernente l'acquisto dei semi di cannabis light, ma siate pronti a collaborare con le autorità, che potrebbero addirittura voler procedere con un piccolo test, per verificare che il THC non eccedi quanto consentito. Per sicurezza, ricordatevi di farvi lasciare un campione di ciò che preleveranno per gli esami, in modo da poter fare una controperizia, a vostra tutela.
Come coltivare cannabis in casa
La coltivazione di canapa light è un'operazione relativamente semplice, dal momenti che la pianta in sé tende a crescere in modo spontaneo e ad assicurare infiorescenze per buona parte dell'anno. Se ciò che volete fare è coltivare canapa light su larga scala, sappiate che dovrete seguire passo dopo passo tutte le norme imposte dalla normativa, per evitare spiacevoli incidenti di percorso con le autorità giudiziarie.
Altrimenti, se il vostro obiettivo è la famosa scorta personale, non dovrete far altro che decidere se procedere ad una coltivazione esterna o se preferite coltivare cannabis light in casa. Nel primo caso, dovrete solo trovare un terreno adatto, possibilmente argilloso, e che vi consenta di irrigarle con facilità, soprattutto durante la stagione estiva. Se possibile, tentate di nasconderle alla vista, per evitare di dover dare spiacevoli giustificazioni.
Se invece è vostra intenzione coltivare cannabis light indoor, allora oltre alla qualità del terreno, dovrete prestare attenzione anche all'illuminazione. La canapa necessita, infatti, di molta luce per crescere rigogliosa e pieni di fiori, quindi avrete bisogno di lampade a LED, che vi consentiranno di tenerle accese per tutte le ore necessarie, senza dover aprire n mutuo con la società dell'energia elettrica.
Invece dei vasi, il consiglio è quello di orientarvi verso l'uso delle grow box, una sorta di serre che assicurano il giusto grado di ventilazione alle piante, permettendo quella crescita ottimale che è alla base di un numero di infiorescenze apprezzabile.
Coltivazione cannabis light: attenzione all'origine dei semi
Qualsiasi sia la vostra scelta, non si scappa. Non importa se vorrete coltivare cannabis light indoor o outdoor: avrete comunque bisogno di procurarvi i semi adatti, anche perché, come chiarito dal Ministero delle Politiche Agricole, la riproduzione della canapa per talea è vietata. Quindi, per essere a norma di legge, scordatevi di farvi dare un pezzetto di pianta dal vostro amico, perché se scoperti, potresti trovarvi nella scomoda posizione di fuorilegge.
I semi possono essere acquistati online, presso apposite seedbank, ma attenzione: se non volete incorrere in problemi, dovrete accertarvi che i semi siano autorizzati dall'Europa, che ha provveduto a stilare un elenco, indispensabile per capire come non finire nei guai. Esatto, guai seri, perché il coltivatore che venisse beccato a coltivare cannabis light non proveniente da sementi certificate, incorrerebbe nel reato di spaccio, punibile con il carcere dai 2 ai 6 mesi. C'è da dire che l'orientamento dei magistrati al riguardo è ambiguo e che molto probabilmente il reato verrebbe archiviato, ma vi ritrovereste a vivere una vera e propria odissea giudiziaria: ne vale la pena?
Quindi, semi di canapa light certificati e piante con contenuto di THC sotto il limite dello 0,6% sono le condizioni indispensabili per coltivare canapa light legalmente. Al netto, ovviamente, di denunce di vicini, insospettiti dall'inconfondibile aspetto delle piante. E del loro caratteristico odore.
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