Come coltivare cannabis light in casa
La canapa legale è stata una rivoluzione e in tanti cominciano a coltivare cannabis light per conto proprio. Ne vale davvero la pena? E, se si, come si coltiva la cannabis light in casa?
Vediamo come, e qual è l'approccio più aggiornato al presente.
Si, la canapa light è sdoganata. I pregiudizi di un tempo, anche grazie a una legislazione che ne consente l'uso e la coltivazione, non trovano più spazio: il numero di persone che ne fa uso è in costante aumento e gli introiti del comparto raggiungono cifre significative.
Coltivare cannabis light in casa si può!
Coltivare cannabis light è oggi una reale possibilità, a patto di saperlo fare e di conoscere esattamente quali potrebbero essere i rischi.
La normativa in materia, infatti, è ancora abbastanza stringente e sebbene vi permetta di coltivare canapa light outdoor o indoor, per avere la certezza di essere in regola è necessario partire da semi di canapa light certificati.
E, ovviamente, bisogna intendersi almeno un po' di coltivazione di canapa, a cominciare dall'illuminazione - se necessaria - fino al tempo della raccolta, essiccatura e concia.
Detto ciò, coltivare canapa light è fattibile, anche se non sempre rappresenta il miglior modo per beneficiare del CBD. Ma se proprio avete l'istinto del contadino, vediamo come coltivare cannabis light senza rischi e senza commettere errori fatali.
E' legale, ma attenzione
Come dicevamo, coltivare cannabis light legalmente è assolutamente fattibile, a patto che i semi provengano da piante con basso tasso di THC.
Quella che è consentito coltivare, infatti, è la canapa legale, quella a tasso di CBD variabile, ma con una percentuale di THC sempre attestata sotto il limite consentito dalla legge.
Attenzione - le piante saranno in tutto e per tutto identiche a quella della normale marijuana, quindi (nel caso abbiate i soliti vicini curiosi e maldisposti) un controllo da parte delle forze dell'ordine è una possibilità.
In questo caso, è necessario avere a disposizione tutta la documentazione concernente l'acquisto dei semi di cannabis light: certificato e scontrino. Le autorità, che potrebbero voler procedere con un piccolo test, per verificare che il THC non ecceda quanto consentito. Per sicurezza, ricordatevi di farvi lasciare un campione di ciò che preleveranno per gli esami, in modo da poter fare una controperizia, a vostra tutela.
Dal seme al raccolto in 4 step
La coltivazione di canapa light è un'operazione relativamente semplice, dal momento che la pianta in sé tende a crescere in modo spontaneo e ad assicurare infiorescenze per buona parte dell'anno. Se l'obiettivo è l'autoconsumo, bisogna prima di tutto decidere se procedere ad una coltivazione esterna o se preferite coltivare cannabis light in casa. Prima ancora, però...
1. I semi giusti
La genetica è il primo fattore chiave per una coltivazione di successo.
Ci sono semi di ogni varietà di cannabis light, dai più potenti ai più leggeri, dalle mille sfumature olfattive e gustative. Banana, fragola, limone, diesel, orsetti gommosi dolci e aspri, fiori di campo: ci sono profili terpenici di ogni tipo. Più produttive, meno produttive, più alte, più basse, più rapide, lentissime. E' anche opportuno scegliere una varietà adatta al clima in cui si effettua la coltivazione, se si coltiva all'aperto.
"Se prendi i semi sbagliati, potrai consumarli in cucina!" esclama Il Mago, "perchè tutti i semi di canapa sono buonissimi e ricchi di straordinarie proprietà!"
2. All'aperto o al chiuso?
In casa o fuori casa? Nel primo caso, dovrete solo trovare un terreno adatto, possibilmente argilloso, che vi consenta di irrigarle con facilità, soprattutto durante la stagione estiva. Se possibile, tentate di nasconderle alla vista, per evitare di scatenare inutili tempeste in un bicchier d'acqua o semplici rancori (peraltro inutili, trattandosi di semi legali).
All'esterno è possibile fare fino a tre raccolti l'anno, scegliendo semi di varietà automatiche (le "auto" sono varietà di cannabis che fioriscono rapidamente, a prescindere dal periodo dell'anno). Crescono benissimo anche in vaso.
Nel secondo caso, allora oltre alla qualità del terreno, dovrete prestare attenzione anche all'illuminazione. La canapa necessita, infatti, di molta luce per crescere rigogliosa e pieni di fiori, quindi avrete bisogno di lampade, preferibilmente a LED per ragioni di contenimento energetico. Serviranno anche un timer, ventole e molto altro: senza fare la lista della spesa, esistono in vendita grow box complete di tutte le dimensioni, con tutti gli accessori necessari.
3. Fertilizzanti
Per cime enormi, grasse, che grondano resina è indispensabile (al pari di tanta luce) l'uso dei fertilizzanti. Esistono in commercio formulazioni ottimizzate per la pianta di cannabis. Che sia legale o illegale, per i fertilizzanti non fa differenza.
Saranno necessari almeno due fertilizzanti separati: uno per la fase vegetativa e uno per la fase di fioritura. Indoor, il passaggio da una fase all'altra avverrà con il cambio del timer, mentre all'aperto sarà preferibile attendere la fiori pertura cambiare il regime alimentare della pianta.
Al termine del periodo, a pochi giorni dal raccolto, è bene fare il bagnetto, o flush, alla pianta. Il flush si fa con una abbondantissima e prolungata innaffiatura di sola acqua per lavare via i fertilizzanti in eccesso. E' pratico farlo in vaso, mentre in pieno campo si può dare sola acqua negli ultimi 14 giorni.
4. Raccolto, essiccatura e concia
Con una buona genetica, luce (naturale o artificiale) abbondante e generose innaffiature ricche di gustosi fertilizzanti, la pianta di cannabis light coltivata in casa ricompenserà il coltivatore con una abbondante quantità di grosse, pesanti e appiccicose cime.
Verrà il momento del raccolto. E' necessario procurarsi un microscopio giocattolo o una buona macro camera - alcuni smartphone funzionano benissimo. Con una foto sarà possibile osservare la maturazione dei tricomi - le piccole luccicanti palline di resina sui fiori - per sapere quando è il momento migliore per il raccolto. Poiché i tricomi non maturano tutti contemporaneamente, il momento di massima potenza è quando i tricomi sono più o meno al 20% trasparenti, 60% lattiginosi e 20% ambrati.
Dopo il raccolto e una rapida sforbiciata per togliere le foglie in eccesso e avere solo l'infiorescenza, sarà sufficiente appendere i rametti a testa in giù in un luogo buio e leggermente ventilato. Quando il rametto crocca l'infiorescenza è secca, il tempo necessario può variare da 3 a 15 giorni.
L'infiorescenza secca si trasferisce poi in vasi di vetro per la concia, ovvero la fase di maturazione e affinamento del gusto. Il vaso di vetro dovrà essere aperto una volta al giorno per i primi 3-5 giorni, poi una volta ogni due giorni, poi ogni quattro, poi una volta alla settimana e a quel punto la concia è fatta.
Maggiore stagionatura conferirà più gusto alle cime.
Conclusioni: coltivare cannabis light in casa sì o no?
SI, accidenti, si!! Coltivare la cannabis light in casa è un'esperienza meravigliosa, che chiunque dovrebbe provare almeno una volta nella vita. C'è qualcosa di straordinario nel vedere un piccolo seme trasformarsi in una grande pianta e scoprire le fasi di sviluppo, accompagnandola con i fertilizzanti e con le cure del bravo coltivatore.
Per tutte le altre volte, si può fare a meno dello sbattimento dal seme al raccolto, e si può provare una delle nostre eccezionali varietà di erba legale premium.
Sono coltivate così, come dovrebbe essere, e infatti sono abbondanti, splendide alla vista, e grondano resina...ricca di CBD.