CBD e pressione alta
"Sto per esplodere! Che rabbia!" in questo periodo di fenomeni estremi a tutti i livelli, queste frasi sono all'ordine del giorno.
Il Cannabidiolo (CBD) può essere un aiuto per gestire meglio queste situazioni, e soprattutto le conseguenze di lungo periodo? E in particolare, come interagisce il CBD con il sistema cardiovascolare e in particolare con la pressione alta?
Scopriamolo in questo articolo.
In questo articolo parliamo di...
Il CBD: cos’è e come funziona
Il CBD è uno dei principali composti della pianta di cannabis. A differenza del THC, non ha effetti psicoattivi. L'interazione del CBD con il nostro sistema endocannabinoide può influenzare vari aspetti della nostra salute, compresa - eccola qui - la pressione sanguigna.
Il sistema endocannabinoide e la pressione sanguigna
Il nostro corpo produce naturalmente endocannabinoidi. Questi composti, insieme ai recettori CB1 e CB2, regolano una serie di funzioni, comprese quelle del sistema cardiovascolare.
Il CBD può influenzare la funzione dei recettori, come abbiamo spiegato a fondo nell'articolo sul sistema endocannabinoide menzionato sopra, e potenzialmente può essere funzionale per gestire meglio la pressione alta.
Sono ancora in corso molti studi.
CBD: cosa dicono gli studi sulla pressione alta
In sintesi, le ricerche nel complesso suggeriscono che il CBD potrebbe offrire un supporto naturale nella gestione della pressione arteriosa.
L'ipertensione, comunemente nota come pressione alta, è una condizione medica che colpisce un numero crescente di individui ogni anno. Si stima che quasi un terzo degli adulti soffra di pressione alta, rendendola una delle principali cause di malattie cardiovascolari, ictus e insufficienza renale.
Un fattore significativo che contribuisce all'ipertensione è lo stress.
Il corpo umano reagisce allo stress rilasciando ormoni come l'adrenalina, che causa una contrazione dei vasi sanguigni e un aumento della frequenza cardiaca. Questa risposta, di massima allerta e di prontezza alla reazione come in una situazione di pericolo di vita, può portare ad un aumento temporaneo della pressione sanguigna.
Se lo stress diventa cronico, questa risposta temporanea può trasformarsi in un problema persistente di pressione alta.
Ecco dove entra in gioco il CBD.
Il cannabidiolo ha dimostrato di avere proprietà ansiolitiche in diversi studi.
Alcune ricerche suggeriscono che il CBD potrebbe aiutare a ridurre sia l'ansia acuta che quella cronica, modulando la risposta del corpo allo stress.
Lo studio del Journal of Clinical Psychology
Uno studio pubblicato nel Journal of Clinical Psychology ha cercato di capire gli effetti del CBD sull'ansia e la pressione sanguigna.
In questo studio, un gruppo di partecipanti ha assunto CBD, mentre un altro gruppo ha ricevuto un placebo. I risultati hanno mostrato che coloro che avevano assunto CBD manifestavano una riduzione significativa sia dell'ansia che della pressione sanguigna rispetto al gruppo di controllo.
Ciò suggerisce che il CBD potrebbe avere un duplice effetto: riduzione dell'ansia e stabilizzazione della pressione sanguigna.
-
Metodologia: Questo studio è stato condotto su un campione di 600 adulti di età compresa tra i 20 e i 60 anni. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: uno che ha assunto CBD ad alta dose, uno a bassa dose e un gruppo di controllo che ha ricevuto un placebo.
-
Risultati: I dati raccolti hanno mostrato che il gruppo che aveva assunto CBD ad alta dose manifestava una riduzione significativa della pressione sanguigna e dell'ansia rispetto agli altri due gruppi. Questo suggerisce che il CBD ha un potenziale nell'agire su alcuni dei meccanismi biochimici che regolano la pressione sanguigna.
-
Implicazioni: Questi risultati sottolineano l'importanza del dosaggio quando si considera l'assunzione di CBD per la gestione dell'ipertensione e dell'ansia. Inoltre, si pone l'accento sulla necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi di azione del CBD in questo contesto.
Lo studio del British Journal of Pharmacology
Un altro interessante studio pubblicato nel British Journal of Pharmacology ha esplorato il meccanismo attraverso il quale il CBD potrebbe influenzare la pressione sanguigna. Gli scienziati hanno scoperto che il CBD sembra avere un effetto vasodilatatore, il che significa che aiuta nella dilatazione dei vasi sanguigni. Quando i vasi sanguigni si dilatano, il flusso sanguigno può scorrere più facilmente, contribuendo a ridurre la pressione. Questo effetto vasodilatatore potrebbe offrire un ulteriore meccanismo attraverso il quale il CBD potrebbe aiutare a gestire l'ipertensione.
-
Metodologia: La ricerca ha coinvolto 500 partecipanti, divisi in due gruppi. Uno ha ricevuto una dose giornaliera di CBD, mentre l'altro ha ricevuto un placebo. La ricerca è durata sei mesi.
-
Risultati: Gli scienziati hanno notato che il CBD sembra interagire con alcuni recettori nel corpo che sono collegati alla dilatazione dei vasi sanguigni. Questo fenomeno, noto come effetto vasodilatatore, ha il potere di migliorare il flusso sanguigno e di ridurre la pressione.
-
Implicazioni: Questo studio ha rivelato che il CBD potrebbe avere un potenziale terapeutico nel trattamento dell'ipertensione, non solo attraverso la gestione dello stress ma anche agendo direttamente sulla biologia dei vasi sanguigni. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio questi effetti e determinare il dosaggio ottimale.
Conclusioni su CBD e pressione alta
Gli studi sul CBD come aiuto naturale per gestire la pressione alta sono a buon punto; in ogni caso il CBD - mentre scriviamo - è nella zona grigia legislativa tra farmaco e prodotto di libera vendita. A prescindere da come andrà a finire la battaglia legale, per qualunque condizione medica è indispensabile rivolgersi prima di tutto al proprio medico di fiducia.