Cannabis maschio e femmina: quali sono le differenze?
Anche nel mondo verde e rigoglioso della cannabis esiste la fascinosa "danza" tra maschi e femmine e in questo articolo vedremo le differenze. Si, quella danza conflittuale, tra il polo positivo e il polo negativo, che tutti conosciamo, che a volte ci fa disperare, ma che consente all'umanità di rinnovarsi e andare verso il futuro.
Anche la cannabis può essere maschio o femmina (o anche altro, in un mondo dove il tema gender è particolarmente "caldo"), ma solo l'infiorescenza femmina ha valore commerciale.
Andiamo alla scoperta delle differenze tra i due sessi, in un viaggio tra boccioli profumati e sacche di polline nascoste. Sono davvero importanti, più delle differenze tra hashish ed erba.
In questo articolo parliamo di..:
Quando è possibile distinguere la pianta di cannabis maschio dalla femmina?
Come prima cosa da tenere ben presente è che la pianta di cannabis di sesso maschile è totalmente indistinguibile da quella femminile, almeno nelle prime settimane di vita. Forma delle foglie, struttura della pianta, colore: sono tutti elementi che non contribuiscono in nessun modo a distinguere il sesso.
C'è invece un momento specifico in cui le differenze tra le piante maschili e femminili di cannabis diventano evidenti, e quel momento avviene con l'inizio della fase di fioritura.
Per le piante automatiche (che fioriscono "in automatico", cioè indipendentemente dalle ore di luce ricevute), il momento arriva tra due settimane e un mese dopo la germinazione.
Per le piante fotoperiodo, che a differenza delle automatiche fioriscono solo quando la pianta riceve 12h di luce (o meno) al giorno, si distingue tra outdoor e indoor.
All'aperto, i primi segnali di fioritura arrivano intorno all'equinozio di autunno (21 settembre) ma spesso è possibile notare segnali di pre-fioritura anche in piena estate.
Indoor, i segnali di fioritura si manifestano pochi giorni dopo il cambio delle ore di luce da 18/6 a 12/12.
Questo è il momento in cui inizia la vera magia, con i primi segnali del sesso della pianta che emergono timidi, ma determinati.
Caratteristiche dei fiori maschili
I maschi, gli "invisibili" del mondo della cannabis, hanno un ruolo fondamentale e spesso trascurato. Sviluppano sacche di polline piuttosto che i desiderati boccioli.
I coltivatori abituali chiamano colloquialmente banani le sacche di polline, un po' perchè hanno la forma a bocciolo allungato e successivamente mostrano pistilli effettivamente a banana, un po' perchè adorano fare battute facili e un po' scontate sul sesso delle piante.
Queste sacche, che si formano nei nodi dove le foglie si uniscono al fusto, inizialmente possono sembrare simili ai piccoli boccioli delle femmine. Tuttavia, i fiori maschili hanno una forma più oblunga rispetto alla forma a goccia dei giovani boccioli femminili.
Successivamente, le sacche si aprono a fiore e compaiono i pistilli, che rilasciano polline maschile e lo affidano al vento per trovare una pianta femmina da impollinare. Allarme!
In generale, i maschi tendono a crescere più rapidamente delle femmine, sviluppando steli più spessi e robusti per supportare il loro peso. Inoltre, i fiori maschili sono sensibilmente meno resinosi rispetto alle femmine e sono praticamente privi di cannabinoidi. I fiori maschili sono anche più leggeri rispetto ai boccioli densi delle femmine.
In una coltivazione di cannabis legale, che sia sul balcone o in un campo di tre ettari, la comparsa di un maschio è considerata un errore di coltivazione che può costare molto caro. Un solo maschio può impollinare centinaia di piante, che avranno fiori ricchi di semi ma non di resina.
Caratteristiche dei fiori femminili
Le piante femminili sono la star della festa.
A differenza dei maschi, sono le femmine a produrre enormi quantità di resina ricca di cannabinoidi. Risulta anche che l'appiccicosa resina, così tanto apprezzata dai consumatori di canapa light in Italia e all'estero, viene prodotta dalla pianta femmina proprio nel tentativo di acchiappare e trattenere il polline maschile.
Nella fase iniziale, prima ancora della comparsa dei fiori, la pianta comincia a generare nuove foglie con sempre meno punte. Se è facile trovare piante con foglie a 9 punte e oltre, quando la fase di fioritura si avvicina la pianta comincerà a generare foglie da 7, 5, 3 punte e infine a punta singola.
Poi compaiono i calici, e successivamente i pistilli. I calici sono boccioli a forma di goccia. Compaiono prima nei punti ascellari, lateralmente, poi le sommità di ogni rametto cominciano a riempirsi di calici. E' l'enorme quantità di calici, fittamente cresciuti uno addosso all'altro, a formare il fiore, o meglio, l'infiorescenza.
Nel giro di qualche giorno, dai calici cominciano a emergere filamenti pelosi bianchi, gialli o trasparenti. Sono i pistilli, progettati anch'essi per catturare il polline.
Con il passare del tempo, i calici si ingrandiscono e si ricoprono di resina sempre più grassa, formando infiorescenze enormi. I pistilli maturano e possono prendere colori molto accesi: giallo, arancione, rosso, marrone.
Le femmine sviluppano anche brattee, piccole foglie che circondano e proteggono le aree riproduttive. I calici, nascosti all'interno delle brattee, sono la struttura protettiva dell'ovulo femminile.
Infine, le femmine tendono a essere più corte dei maschi, con steli più snelli e una maggiore abbondanza di foglie.
Quando la cannabis è confusa riguardo al sesso: l'ermadroditismo
In biologia, si ha ermafroditismo quando l'organismo vivente possiede sia fiori maschili sia fiori femminili.
"Dramma! Catastrofe e tragedia! Fiori maschili in una pianta femmina, il mondo va alla rovescia! Che ne sarà del mio raccolto?", esclama Il Mago quando scopre l'ermafroditismo in una pianta in piano campo.
Si, perchè al di là delle incertezze sul gender umano, oggetto di dibattito su stampa e televisioni, le incertezze di gender della pianta di cannabis possono creare problemi seri al coltivatore, in termini di infiorescenze zeppe di semi.
Quello che succede a volte è che una pianta geneticamente femmina può decidere autonomamente di generare qualche fiore maschile.
La causa? Solitamente forte, fortissimo stress. Cambi significativi e repentini di ore di luce, sbalzi termici eccessivi, errori nel nutrimento, talee, interventi umani che confondono la pianta. A volte, anche la presenza di moltissime femmine può facilitare la comparsa di qualche fiore maschile.
Oversemplificando, la pianta femmina si sforza di generare fiori maschili quando la situazione si fa davvero estrema, in un tentativo disperato di portare avanti la specie, minacciata da stress esterni molto forti.
Il risultato saranno cime piene (ahimè) di semi.
La buona notizia è che i semi ottenuti in questo modo tenderanno a dare vita a piante quasi sempre di sesso femminile.
I produttori industriali di semi di canapa femminizzati operano anche in questo modo per ottenere semi che danno vita a piante di sesso femminile. Spesso, anziché alterare il fotoperiodo o puntare su freddo o caldo eccessivi, semplicemente spruzzano argento colloidale su alcune cime, che nel giro di poco tempo cominceranno a generare fiori maschili.
Non è ancora chiara la ragione scientifica, tuttavia...funziona.
Conclusioni sulle differenze tra cannabis maschio e femmina
La danza tra maschi e femmine nel mondo della cannabis è un intricato balletto di natura e coltivazione. Ma un solo maschio nel campo può rovinare l'intera festa.
Conoscere le loro differenze non solo arricchisce la nostra comprensione di questa pianta affascinante, ma è anche fondamentale per chiunque desideri coltivare cannabis di alta qualità.
Che si tratti di sacche di polline nascoste o di pistilli che ondeggiano al vento, ogni aspetto di queste piante ha un ruolo cruciale nel loro ciclo di vita e nel nostro apprezzamento per loro.