Come fare hashish in casa?

L'antica arte di preparare l'hashish in casa è un processo affascinante che richiede conoscenze e competenze specifiche. Il compianto Frenchy Cannoli era uno dei più grandi esperti al mondo di preparazione dell'hashish ed era proprio lui a chiamarla "l'antica arte", non a caso. 

In questo articolo esploreremo dettagliatamente i metodi di preparazione per i principali tipi di hashish. Da tecniche tradizionali a moderne, forniremo una guida esaustiva per coloro che desiderano sperimentare la creazione fatta in casa di questa resina di cannabis (light, ma le tecniche sono le stesse...) in modo sicuro e consapevole.

Prima vediamo una classificazione dei principali hashish. 

Come fare l'hashish in casa?

 

 

I principali tipi di hashish

Afghano: Ottenuto dalle varietà di cannabis in Afghanistan, l'hashish afghano è noto per la sua consistenza morbida e il suo aroma terroso. Solitamente, è fatto con la tecnica della setacciatura.

Marocchino: Tra i più conosciuti, l'hashish marocchino è spesso realizzato tramite setacciatura. Ha una consistenza che può variare da solida a elastica.

Nepalese: L'hashish nepalese è rinomato per la sua potenza e il suo profumo unico. La tradizionale tecnica di setacciatura viene impiegata anche in Nepal per produrlo.

Libanese: Originario del Libano, l'hashish libanese è spesso realizzato con fiori di cannabis di alta qualità. Può presentare varie consistenze, dalla pasta alle forme solide.

Himalayano: Proveniente dalle regioni himalayane, questo hashish è spesso ottenuto con la tecnica della setacciatura. Ha un profilo aromatico distintivo.

Pakistano: Prodotto in Pakistan, l'hashish pakistano è noto per la sua potenza e la sua consistenza elastica. La setacciatura è un metodo comune per la sua preparazione.

Charas: L'hashish tra i più pregiati al mondo, il (o la) Charas è una forma di hashish originaria dell'India, spesso associata alle catene dell'Himalaya. Per preparare il Charas, è essenziale raccogliere la resina dalle piante di cannabis utilizzando le mani. 

BHO (Butane Hash Oil): Il BHO è un concentrato di cannabis ottenuto utilizzando il butano come solvente. Analizzeremo il processo di estrazione, dalla scelta dei ceppi alla purificazione del prodotto finale. La sicurezza è prioritaria quando si lavora con solventi infiammabili, quindi forniremo indicazioni chiare per una preparazione responsabile.

RSO (Rick Simpson Oil): il RSO è un concentrato di cannabis ottenuto utilizzando l'alcol alimentare come solvente. A volte sembra un olio, a volte sembra proprio un hash compatto e traslucido. 

Bubble hash (o Ice-o-Lator): l'antica arte diventa moderna! Questa tecnica inventata recentemente in Olanda ha il pregio di restituire un prodotto finale quasi completamente privo di impurità e gradevolmente fresco all'assaggio. 

In questo articolo abbiamo classificato più a fondo diversi i migliori tipi di hashish legale

I tre metodi principali per fare hashish in casa: setacciatura, estrazione, con le mani

I metodi più comuni e diffusi sono essenzialmente tre, e tutti si concentrano su come separare i tricomi (le piccole palline che contengono i cannabinoidi e che a occhio nudo, sul fiore, sembrano cristalli) dal resto della pianta. Tre sono le principali tecniche: setacciatura, estrazione con solventi, raccolta manuale. 

La setacciatura prevede il distacco dei tricomi tramite azione meccanica (battitura, sfregamento) e la pressatura a secco in pani. 

L'estrazione sfrutta una interessante caratteristica della resina: non si scioglie in acqua, ma nell'alcol, nei grassi e in altri solventi. I fiori vengono sciacquati con un solvente. Il solvente cattura i tricomi e li trascina con sé, poi viene fatto evaporare e restano solo i cannabinoidi. Per altri tipi di hashish si usa invece l'acqua come mezzo per staccare i tricomi (come se fosse setacciatura) e successivamente si raccolgono e si fanno asciugare. 

La raccolta con le mani (letteralmente) della resina è il metodo più grezzo e meno efficiente ma è senza dubbio il più romantico. E' sufficiente passare le mani sulle cime. Le mani si riempiranno di resina, che sarà poi compattata per strofinamento. Nota: non sempre è necessario tagliare la pianta. 

 

Come fare in casa l'hashish con il metodo della setacciatura

Dal marocchino al pakistano, la tecnica più famosa e pratica per fare l'hashish in casa è quella della setacciatura. Si parte dalla fase di raccolta, che è cruciale per ottenere tricomi di alta qualità. Una volta raccolta la pianta, si procede alla separazione dei tricomi.

Per la separazione dei tricomi è possibile scuotere o battere le cime con forza contro un setaccio. Il setaccio tratterrà la parte vegetale, mentre i tricomi passeranno oltre e si concentreranno nel recipiente sottostante. 

E' buona norma pratica (più recentemente) congelare le cime per almeno 3 ore: i tricomi si staccheranno più velocemente. 

A questo punto, sul fondo del recipiente comincerà ad accumularsi la polvere marroncina appiccicosa che è composta dai soli tricomi e si chiama kief. Si raccoglie il kief con una carta di credito e poi lo si pressa in piccoli pani. 

Molti sono i metodi per applicare pressione: c'è chi usa semplici presse manuali (meglio se calde) chi ripiega su una bottiglia di vetro o un matterello, e c'è anche chi chiude il kief ben pressato nella pellicola, lo mette nelle scarpe e va a farsi due passi. Funziona perfettamente: la temperatura corporea e la pressione trasformano il kief in ottimo hashish. 

 

Come fare in casa l'hashish con il metodo dell'estrazione

ATTENZIONE! Questo paragrafo contiene informazioni potenzialmente pericolose per la salute. Sconsigliamo nel modo più assoluto di provare l'estrazione con solventi in mancanza di misure di sicurezza. Bastano piccoli errori per rischiare un'esplosione che distruggerà non solo l'hashish ma anche la cucina, la casa e naturalmente anche chi estrae. DON'T DO THIS AT HOME. 

Per l'estrazione serve un solvente che sia anche volatile e che evapori senza lasciare traccia. Se i tricomi si sciolgono perfettamente nei grassi, è anche vero che i grassi sono poco volatili. Per questa ragione, i vettori preferiti per le estrazioni sono il gas (butano) e l'alcol alimentare (mai e poi mai usare alcol che non sia alimentare). 

Sia che si operi con il butano, sia con l'alcol, come prima cosa si fa passare il solvente sui fiori.

Per il butano è sufficiente riempire il contenitore già riempito di fiori. Di solito, il contenitore è un semplice tubo metallico. Una volta riempito il tubo di gas, il butano in forma ormai liquida avrà sciolto tutti i cannabinoidi e li avrà catturati con se'.

Per l'alcol è più semplice: è sufficiente riempire un contenitore di fiori e aggiungere circa un terzo del volume di alcol alimentare. Chiudere il contenitore ermeticamente e scuotere con forza il contenitore per massimo 30 secondi. L'azione di scuotimento meccanico favorirà lo scioglimento dei cannabinoidi nell'alcol. 

Sarà necessario poi filtrare il solvente con un colino o altri filtri più sottili, per togliere eventuale materia vegetale. 

Dopo il filtraggio, il solvente deve evaporare. Questa è una fase particolarmente delicata e cruciale perchè spesso prevede l'applicazione di calore a un solvente infiammabile e volatile. E' sufficiente una scintilla per provocare una fiammata che lascerà in cenere l'operatore (e niente più hashish). Se fatto correttamente, l'hashish estratto comincerà a rilasciare le eventuali impurità rimaste sotto forma di piccole bolle. Quando - una volta riscaldato - non compaiono più bolle, l'hashish è pronto. 

Un metodo piuttosto consolidato consiste nel non applicare nessun riscaldamento e lasciare che il solvente evapori naturalmente, ma il rischio è che rimangano intrappolate nell'hashish eventuali impurità del solvente. 

L'Ice-o-Lator usa un bagno di acqua e ghiaccio, anziché un solvente, per staccare i tricomi anziché scioglierli. In questo modo non sarà necessario far evaporare il solvente: prima si frullano fiori, acqua e ghiaccio per poco tempo. Poi si lascia precipitare per almeno 1h.

Si versa via l'acqua ricca di tricomi facendola passare attraverso filtri sempre più sottili, che catturano tutti i tricomi.

Con una carta di credito o altro strumento piatto in plastica si raccoglie la resina e si procede con asciugatura e pressatura esattamente come per le tecniche di setacciatura. 

Filtri di grana diversa restituiranno hash di qualità diversa. 

Raccolta manuale

Il Charas è la preparazione più famosa, delicata e affascinante dell'intero panorama degli hashish da fare in casa.

Serve una enorme quantità di piante o di cime appena raccolte. Le mani passano sulle cime ancora in campo o appena raccolte. Pian piano, sulle mani comincerà a formarsi uno strato marrone/nero appiccicoso e profumato.

Quella resina è già Charas: per ottenere piccole gustose palline sarà sufficiente strofinare le mani una contro l'altra. Con fatica e tanta frizione, qualche serpentello comincerà ad apparire e pian piano nelle mani il piccolo serpentello diventerà una pallina di Charas gradevole e profumata.   

 

Conclusioni

Fare l'hashish in casa richiede attenzione ai dettagli e rispetto per la materia prima. Lo stesso Frenchy Cannoli era un uomo che trasmetteva prima di tutto il rispetto per la pianta.

Sperimentare e preparare in casa l'hashish (light, mi raccomando!) è una esperienza meravigliosa per apprezzare la complessità della cannabis e personalizzare l'esperienza. 

Da provare!

                           

Autore: Mario Pentelli

Bio: Canapa light, che passione…! Mario Pentelli ha lavorato nel marketing digitale per 15 anni; è però con la canapa legale che ha coronato il suo sogno di scrivere a livello professionale. Autore del primo sito di recensioni CBD in Italia. Collabora con Weedzard dal 2020 e ha fatto amicizia con Il Mago fin dal primo giorno.
    

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Canapa light, che passione! Mario Pentelli ha lavorato nel marketing digitale per 15 anni; è però con la canapa legale che ha coronato il suo sogno di scrivere a livello professionale. Autore del primo sito di recensioni CBD in Italia. Collabora con Weedzard dal 2020 e ha fatto amicizia con Il Mago fin dal primo giorno.
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