Cannabis light nelle urine: dalle analisi si vede se fumi?

I test antidroga non solo possono esserti somministrati in caso di incidente automobilistico, ma anche quando, per il tuo lavoro, tu debba svolgere determinate mansioni. Ma cosa succede nel caso tu fumassi marijuana legale? La Cannabis light nelle urine si vede, ma solo a determinate condizioni.

L'uso di cannabis nel nostro paese non è espressamente vietato dalla legge, ma di sicuro è fortemente scoraggiato. E il vuoto normativo che affligge l'utilizzo della marijuana light ti mette a rischio, anche se decidessi di assumere prodotti a basso contenuto di THC ed alto tasso di CBD. La Cannabis light nelle urine, infatti, può essere individuata da alcuni test e se appartieni ad alcune categorie di lavoratori, potresti vederti sottoposto a controlli, anche a sorpresa.

La legge sulla Medicina del Lavoro (n° 236 del 2008) parla chiaro: chiunque ricopra una mansione potenzialmente rischiosa per se stesso o per gli altri, può essere sottoposto a controlli in qualsiasi momento. Comprensibile, quindi, che se lavori nel settore dei trasporti, se sei un addetto alla guida di macchine di movimentazione o se operi nell'assistenza al volo, tu sia preoccupato che l'assunzione di cannabis light possa risultare ad un eventuale test antidroga.

Nelle analisi delle urine si vede se fumi? La risposta è: dipende. Se fumi cannabis tradizionale, quella ad alto contenuto di THC, di sicuro qualsiasi tipo di test rivelerà il fatto. Al contrario, assumendo cannabis light, a basso tasso di THC, molti dipenderà da quanta ne assumi, da quanto tempo lo fai, dalla velocità del tuo metabolismo e da altri fattori difficilmente prevedibili. Ma andiamo con ordine. 

Cannabis light nelle urine: come funzionano i test

Non importa che il test a cui devi sottoporti sia in conseguenza di un controllo sul lavoro, di un fermo di polizia o di un invio al Sert: in ogni caso, le analisi mireranno a rintracciare il THC, ossia il tetraidrocannabinolo, la molecola psicoattiva responsabile dell'azione stupefacente della marijuana. Il CBD, ossia l'altro cannabinoide della cannabis, è totalmente legale, pertanto non sarà oggetto di ricerca del test. 

In Italia la cannabis light, per essere legale, deve contenere percentuali di THC inferiori allo 0,5%, quindi attenzione: se è vero che sono tassi bassissimi, è pur vero che non sono pari alle zero. Questo significa che, potenzialmente, potresti risultare positivo a un test antidroga, pur avendo consumato cannabis light. L'erba legale risulta nelle analisi del sangue, ma prima di preoccuparti più del dovuto, sappi che ci sono diversi fattori che incideranno in modo più o meno significativo sul risultato del tuo test.

Percentuale di THC nelle urine: da cosa dipende

Ogni test antidroga ha un suo proprio cut-off, ossia una soglia di riferimento, sotto la quale l'esame può dirsi negativo. Quella prevista per il THC si attesta sui 50ng/ml, quindi ogni risultato superiore a questo, rivelerà che negli ultimi tempi hai assunto cannabis, light o tradizionale poco importa.

Detto ciò, è però importante chiarire che il THC-COOH, il principale metabolita del tetraidrocannabinolo, tende a scomparire nel tempo, quindi i tempi che intercorrono fra l'assunzione di marijuana light e le analisi è cruciale. Di norma, nel caso di assunzione di marijuana tradizionale, il tempo necessario affinché il test risulti negativo si attesta anche sui 30-40 giorni. Ovviamente stiamo parlando di un uso abituale: se vi fate una sola canna, probabilmente basteranno 10-15 giorni affinché le analisi non rilevino nulla. 

Ma la cannabis light nelle analisi delle urine, quanto tempo rimane? A dare questa risposta ci hanno pensato diversi studi, fra cui uno dell'Università della Sapienza di Roma, che in definitiva ci dicono che molto dipende dalle abitudini di consumo e dalla velocità del metabolismo. Nella marijuana legale il tasso di THC è molto basso, quindi se sei un consumatore occasionale, potresti ottenere un risultato negativo anche a poche ore dall'assunzione.

I drug test effettuati sui consumatori abituali, restituiscono invece risultati ben diversi. In alcuni casi, le analisi delle urine per il THC risultano negative in tempi molto brevi, in altri, invece, i test risultano positivi anche dopo qualche tempo. Questo perché se è vero che l'organismo è in grado di espellere quantità moderate di THC, è pur vero che il nostro corpo tende ad accumulare i cannabinoidi, pertanto in caso di uso abituale di cannabis light, potresti ritrovarti con un test positivo fra le mani. Ma cosa peggiore, potrebbe ritrovarselo il tuo datore di lavoro.

Tutti gli esami per la ricerca di THC

Ma le analisi delle urine, sebbene siano il modo più comune per verificare se hai assunto THC, non sono l'unica strada percorribile da forze dell'ordine, ASL e datori di lavoro. Se questo primo test dovesse risultare positivo, potrebbero infatti chiederti di sottoporti a un secondo controllo, ovvero le analisi del sangue. Con questo metodo, potranno accertare soprattutto se hai fatto uso di cannabis in tempi recenti o se, peggio, sei ancora sotto l'effetto di stupefacenti: questo test, infatti, cercherà direttamente la presenza di tetraidrocannabinolo e non dei cataboliti.

Ma se sei un consumatore abituale, il test antidroga che deve preoccuparti maggiormente è l'analisi del capello per THC: in questo caso, infatti, il test sarà in grado di rivelare l'uso di cannabis anche se l'ultima volta che hai fumato risale a tre mesi prima. Al contrario, se fai uso sporadico di marijuana, sarà molto difficile che possano trovare tracce di THC sul follicolo pilifero. Ancora più difficile che possano trovarne, se consumi cannabis light in modo discontinuo.

Per quanto riguarda l'analisi THC sulla saliva, invece, questa ti metterà nei guai solo se hai fumato cannabis light nelle ore immediatamente precedenti al test: superata l'ora, infatti, sarà praticamente impossibile che le analisi possano trovare tracce di tetraidrocannabinolo.

Tirando le somme si può sostenere che, mentre fumando cannabis tradizionale, soprattutto se in modo continuativo, le possibilità di risultare positivo ad un controllo antidroga sono abbastanza alte, nel caso della cannabis light, grazie al suo risibile tasso di THC, hai più possibilità di sfangarla. 

Fermo restando che la cannabis light nelle urine è potenzialmente rintracciabile, sappi che se hai intenzione di godere dei suoi effetti benefici, corri relativamente pochi rischi. E conoscendo con esattezza i tempi in cui quella minima parte di THC è rintracciabile dai test antidroga, potrai sicuramente organizzarti al meglio, per continuare a beneficiare delle proprietà del CBD, senza rischiare nulla.

1 commento

Giuseppe Carlone
Giuseppe Carlone

Grazie delle interessanti informazioni contenute nell’ articolo.Vi ringrazio e buon proseguimento

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